La 'carica' della 70enne MarcopoloPer l'azienda brasiliana risultati in crescita nel primo semestre 2019




Settant'anni nell'industria della lavorazione della carrozzeria. Li ha festeggiati Marcopolo che contestualmente ha annunciato i risultati relativi al primo semestre del 2019, chiuso con un incremento del 9,9 per cento dei ricavi netti consolidati, a quota 2.040 reali brasiliani.

Nello stesso periodo l'efficienza operativa e l'utile netto hanno toccato un parziale di 117,9 milioni di reali brasiliani, corrispondente a un più 117,1 per cento nel raffronto diretto con il 2018. 

Molto positivo l'andamento delle vendite nel mercato domestico (più 52,5 per cento). In ascesa anche per la produzione globale: 7.837 unità lavorate per un più 13,2 per cento, percentuale che si applica anche alle sole prestazioni della piazza brasiliana (da 6.076 a 6.875 unità).

In evidenza i minibus, con un incremento del 57,2 per cento nell'intervallo gennaio-giugno 2019, e i veicoli a marchio Volare (più 35,5 per cento nel medesimo periodo). 

Di aumento di volumi nel mercato domestico in tutti i segmenti di business ha parlato José Antonio Valiati, CFO e Director of Investor Relations presso Marcopolo: "La produzione locale è aumentata del 30,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2018, che aveva già mostrato una crescita significativa nel raffronto con il 2017".

A fronte di una crescita ancora timida dell'economia brasiliana, sussistono per Valiati elementi che inducono a pensare a un'inversione di rotta per quanto attiene al ricambio della flotta circolante, arrestatosi nel biennio 2015-2017. 

Sul fronte export, riflettori puntati sul segmento stradale. Il comparto flette in Argentina (dove le vendite di Metalsur presentano un sostanziale decremento e Metalpar ha chiuso i battenti), ma mostra nel complesso una crescita del 25,5 per cento dei consumi.

La consistenza del giro d'affari estero di Marcopolo appare ruotata intorno principalmente a due stati, Messico (più 90,8 per cento, con 750 unità vs 397 dell'anno precedente) e Colombia (più 26,9 per cento, 754 unità vs 594). Nel secondo dei due paesi sudamericani è ancora in essere il programma Superpolo per il ricambio dei bus urbani della flotta di Bogotà con autosnodati.