Dieci dipendenti dell’Azienda di Trasporti Milanese (ATM) avrebbero venduto più di 6mila biglietti 'clandestinamente', intascando circa 70mila euro.
Per Atm il danno è relativamente irrisorio (in un anno solo gli Atm Point vendono regolarmente più di un milione di ticket), ma la beffa è di tutt'altra entità.
Nei punti vendita Atm, i dipendenti - da procedura aziendale - sono obbligati a generare sul momento i biglietti attraverso stampanti che ne contabilizzano in diretta l'erogazione, inviando poi i dati ai sistemi informatici dell'azienda. A volte queste macchine s'inceppano e si scollegano dalla rete, stampando più copie valide senza però lasciare alcuna traccia.
Proprio approfittando di questo ‘baco’, i truffatori avrebbero rivenduto illegalmente allo sportello i ticket fantasma, incamerando così il denaro.
L'azienda si è accorta dell'anomalia quando gli inceppamenti delle stampanti sono passati da una media di 300 al mese prima dell'estate, a ben 1.700 in ottobre, provocati volontariamente dai ‘furbetti del biglietto’.
Atm ha sporto denuncia e i dipendenti, per ora sospesi, verranno indagati dalla Procura con rischio di licenziamento.