Itabus, grosso bus operator italiano attivo nel settore della medio-lunga percorrenza e del noleggio, che dallo scorso mese di maggio appartiene all’operatore ferroviario ad alta velocità Italo, a sua volta acquisito poi da Msc, viaggia da oggi con biocarburante interamente ricavato da materie prime rinnovabili. Si tratta di Hvolution, un biocarburante diesel creato da Enilive che viene prodotto negli storici impianti petrolchimici del gatto a sei zampe di Venezia Marghera e di Gela, ora riconvertiti in bioraffinerie. Questo innovativo carburante è un olio vegetale idrogenato che viene prodotto prevalentemente da scarti come l’olio esausto da cucina e i grassi animali e da residui provenienti dall’industria agroalimentare. I 75 Neoplan Skyliner e i 25 Man Lion’s Coach dell’operatore italiano vengono riforniti in normali distributori di benzina sul territorio, le Enilive station, utilizzando Multicard, il sistema di carte carburanti di Enilive per la gestione di prodotti e servizi per piccole, medie e grandi flotte.
Francesco Fiore, Amministratore delegato di Itabus, ha commentato: “Abbiamo una flotta di autobus all’avanguardia sotto ogni punto di vista e la sostenibilità è da sempre al centro della nostra strategia. La partnership con Enilive prosegue perché abbiamo gli stessi obiettivi e la stessa visione di intenti. Lavoriamo costantemente per adottare soluzioni che possano contribuire alla riduzione delle emissioni e l’impatto ambientale. Il bus rappresenta uno dei mezzi di viaggio condiviso maggiormente utilizzato e stiamo implementando le soluzioni intermodali con il treno per connettere gli hub strategici del Paese e garantire un efficiente servizio di mobilità ai cittadini".
Parole a cui fanno seguito quelle di Giovanni Maffei, resposabile commerciale e marketing di Enilive che ha aggiunto: “La decarbonizzazione del trasporto su strada, in particolare dei mezzi adibiti ai passeggeri, è una sfida importante per la transizione ecologica. Siamo orgogliosi che Itabus, un operatore importante per la mobilità delle persone nel nostro Paese, abbia scelto di affrontarla insieme a Enilive utilizzando HVOlution. Tenuto conto dell’intera filiera del prodotto, che comprende principalmente l’utilizzo di rifiuti e scarti in un’ottica di economia circolare, questo biocarburante diesel contribuisce alla riduzione delle emissioni rispetto al prodotto fossile di riferimento e non richiede modifiche alle infrastrutture”. Le stime internazionali prevedono che la domanda di biocarburanti idrogenati crescerà nel corso dei prossimi anni e, per far fronte a questa richiesta, Enilive prevede di aumentare la propria capacità di bioraffinazione a oltre 5 milioni di tonnellate/anno entro il 2030.”