Andrea Gibelli, presidente di Asstra, l’associazione datoriale delle aziende di trasporto pubblico locale in Italia (sia di proprietà degli enti locali sia private), è intervenuto alla tavola rotonda ‘Il ruolo del trasporto su gomma tra sostenibilità, nuove tecnologie e post emergenza’organizzata nell’ambito delle giornate di studio del quarto Seminario ‘Sistema su Gomma nel Trasporto Passeggeri’ che si sono tenute il 13 e 14 ottobre a Roma presso il Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Relatori anche il presidente di Agens, Arrigo Giana, il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Massimiliano Fedriga, il presidente di Anci, Antonio Decaro, e Giuseppe Catalano, coordinatore struttura tecnica di missione del Ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili. Nel corso del suo intervento, Gibelli ha dichiarato: ”Il ruolo che assumerà il trasporto su gomma dipende dagli stimoli e dalle risposte su tre temi strettamente interrelati: la lezione ereditata dalla fase post-emergenza, l’apporto delle nuove tecnologie e come intenderemo la sostenibilità. Va anzitutto detto che il Tpl su gomma ha infatti tenuto in piedi il Paese durante il lockdown, un servizio essenziale, punta avanzata di un sistema di sicurezza per quanto riguarda la tenuta economica e sociale del Paese. La pandemia ha inoltre riposizionato la mobilità su un nuovo paradigma dove le tecnologie, a cominciare da quelle cosiddette MaaS - Mobility as A Service, legate per esempio alla bigliettazione e al conteggio delle persone, costituiscono un patrimonio nel prossimo futuro quando usciremo definitivamente dal perimetro dell’emergenza, consentendo un salto quantico verso quello che viene definito come il ‘new normal’, tutto da costruire. Le nuove tecnologie incrociano infatti il nuovo paradigma della mobilità e consentono a tutti noi, per esempio, di partecipare a un appuntamento in forma ibrida, a distanza e in presenza.Il Tpl sarà vincente se riuscirà ad accedere a tutti finanziamenti e attivare progettualità alternative alla mobilità individuale perché un’auto elettrica occupa lo stesso spazio di una a combustione, senza miglioramenti sulla congestione delle nostre città. Bisogna quindi andare verso la transizione energetica, ma senza ingenuità. Un autobus che porta 50 persone libera le città da un numero X di auto offrendo mobilità on demand. Questa è la sfida che oggi il Tpl accetta”.
Gibelli ha poi chiuso con un’analisi descrittiva della situazione che il trasporto pubblico locale sta vivendo proprio in questi giorni e di come questa venga rappresentata dai mass-media: “Bisogna fare una grande operazione verità. Noi abbiamo sostenuto, insieme alle altre associazioni anche in pieno lockdown, che i mezzi del Tpl erano e sono posti più sicuri rispetto a tantissimi altri. Il problema è che c'è stato un incidente diciamo di natura più politica che organizzativa relativa alla non differenziazione degli orari delle scuole, quindi il Tpl è stato messo sotto la lente di ingrandimento. Questo tentativo di rappresentare il Tpl come un posto non adeguato per la sicurezza dei cittadini e del personale è totalmente destituito di fondamento. Lo testimoniano i numeri, espressione del grande sforzo quotidiano delle aziende del Tpl nella pianificazione del servizio e nell’impiego di tutte le tecnologie di sanificazione disponibili. La congestione del traffico nei grandi centri degli ultimi giorni e i mezzi pubblici mezzi vuoti a Roma sono il risultato di questa paura e di certa cattiva informazione frammentata e senza governo. Se oggi capita di vedere una persona da sola in macchina con la mascherina è una contraddizione legata probabilmente a questo disagio che viviamo. Ripensare i tempi delle città vuol dire cogliere l’occasione per ripensare la morfologia delle città dei prossimi decenni”.