2026, il turismo in bus guarda avanti con fiducia

Riccardo Verona, presidente An.Bti Confcommercio, traccia un bilancio del 2025 tra sfide superate, criticità e responsabilità e racconta le nuove prospettive per il 2026 dei bus turistici italiani

Il 2025 si appresta ad arrivare al capolinea con la consapevolezza di quanto il turismo sia, sempre di più, un motore economico, culturale e sociale imprescindibile. I bus turistici italiani, oggi più che mai, rivendicano con forza il loro ruolo strategico. Un settore spesso utilizzato da tutti – scuole, aziende, gruppi religiosi, turisti italiani e stranieri – ma non sempre riconosciuto per il valore che esprime. A tracciare un bilancio di fine anno e a lanciare uno sguardo di buon auspicio verso il 2026 è Riccardo Verona, presidente di An.Bti Confcommercio, l’Associazione Nazionale Bus Turistici Italiani che rappresenta le imprese del trasporto persone con autobus a vocazione turistica. Un’intervista che non è solo analisi, ma anche visione, passione e responsabilità.

 

Presidente Verona, come si chiude il 2025 per la categoria dei bus turistici italiani?

Il 2025 è stato un anno di consolidamento e di orgoglio. Le imprenditrici e gli imprenditori dei bus turisticiiItaliani hanno dimostrato, ancora una volta, una straordinaria resilienza. Dopo la ferita profonda del Covid, il settore è ripartito con maggiore determinazione, investendo, rischiando e credendo nel proprio lavoro. Oggi possiamo affermare con forza che il nostro comparto merita un ruolo centrale nel sistema turistico nazionale, non solo per i numeri, ma per la qualità del servizio, la professionalità e l’impatto positivo sull’economia dei territori.

 

I vostri mezzi sono ovunque: gite scolastiche, viaggi turistici, eventi. Perché, secondo lei, il riconoscimento non è ancora adeguato?

È una domanda che tocca un nervo scoperto. Per troppo tempo siamo stati una categoria utilizzata, ma poco ascoltata. Probabilmente paghiamo anni di scarsa rappresentanza e di pregiudizi duri a morire. I bus turistici vengono ancora visti da alcuni come mezzi ingombranti, inquinanti, problematici. Ma la realtà, dati alla mano, è ben diversa: i nostri autobus sono sicuri, hanno un impatto ambientale contenuto, soprattutto con flotte Euro 6, e contribuiscono a ridurre il traffico, non ad aumentarlo. An.Bti Confcommercio è una realtà giovane, ma determinata, nata proprio per cambiare questa narrazione e restituire dignità e voce al settore.

 

Quanto contano infrastrutture e rapporti con i Comuni per il futuro del comparto?

Contano moltissimo. Crediamo fermamente nella collaborazione istituzionale, nel rispetto reciproco dei ruoli. Comprendiamo le esigenze dei Comuni, ma chiediamo che vengano ascoltate anche quelle di chi ogni giorno investe, lavora e si assume responsabilità enormi. Ztl, stalli, parcheggi, regole spesso diverse da città a città: servono norme chiare, servizi adeguati e buon senso. Solo così si può garantire un turismo organizzato, ordinato e sostenibile.

 

Quali sono le criticità principali che An.Bti continuerà ad affrontare nel 2026?

La più urgente è senza dubbio la carenza di autisti. Una professione un tempo ambita oggi è spesso bistrattata, e il ricambio generazionale è quasi assente. Nei prossimi anni molti autisti raggiungeranno il limite di età di 68 anni: senza interventi rapidi rischiamo una vera paralisi del settore. Chiediamo di allinearci agli altri Paesi europei, superando questo limite su base volontaria e sempre nel pieno rispetto della sicurezza, che resta per noi un valore non negoziabile. Accanto a questo, restano centrali due battaglie storiche: il riconoscimento del gasolio agevolato, dal quale siamo esclusi da quasi vent’anni, e gli incentivi per il rinnovo del parco mezzi, con l’obiettivo di flotte interamente Euro 6 su tutto il territorio nazionale.

 

Dal rispetto alla fiducia: quale valore guiderà il 2026?

Se il 2025 è stato l’anno del rispetto, il 2026 deve essere l’anno della fiducia. Fiducia nelle istituzioni, affinché comprendano fino in fondo il valore del nostro lavoro. Fiducia nelle imprese, che continuano a investire nonostante le difficoltà. Fiducia negli autisti, professionisti che ogni giorno hanno la responsabilità di decine di vite a bordo. Per un autista di bus turistico la fiducia è tutto: è la fiducia dei passeggeri che salgono sul mezzo, delle famiglie che affidano i propri figli, dei turisti che vogliono scoprire il nostro Paese in sicurezza. Ma la fiducia è anche un pilastro della vita: significa credere nel futuro, nelle persone, nel fatto che fare bene il proprio lavoro, con onestà e competenza, abbia ancora un senso profondo.

 

Presidente, un messaggio conclusivo di fine anno e uno sguardo al 2026

Voglio ribadire con forza il tema della sicurezza. Trasportiamo ogni anno oltre 150 milioni di passeggeri e pretendiamo di farlo nelle condizioni migliori possibili. L’iniziativa annunciata da An.Bti Confcommercio alla convention di Forte dei Marmi dell’estate 2025 ha avuto un’altra importante tappa il 25 novembre scorso, con il lancio ufficiale della campagna che mira a rivoluzionare gli standard di sicurezza nel trasporto passeggeri su strada: ‘BuSicuri: pronti a partire!’

Una campagna biennale (2025 – 2027 ndr.) che pone l’accento sulla necessità di un salto in avanti sul piano culturale e di adeguati investimenti per garantire la mobilità collettiva sostenibile.  La campagna prenderà forma già ad inizio 2026, con partner autorevoli e obiettivi concreti e con un’iniziativa istituzionale importante che stiamo già perfezionando in questi giorni, ma sulla quale ancora non posso anticipare nulla.

Il mio augurio è che rispetto e fiducia possano continuare guidare il nostro settore, le istituzioni e la società tutta. Rispetto delle regole, fiducia nelle persone. Perché questo resta, per me, il lavoro più bello del mondo. Lo affronto oggi con lo stesso entusiasmo di quel ragazzo ventenne che, oltre quarant’anni fa, salì su un autobus per la prima volta. E con quello stesso entusiasmo guardo al 2026, certo che i bus turistici italiani avranno finalmente il posto che meritano nel futuro del turismo del nostro Paese.